Il magazzino librario della Biblioteca centrale del Consiglio nazionale delle ricerche

DOI: 10.69109/NLD2_TL

di Giovanni De Simone, UPPB-CNR

di Luca Tiberi, UPPB-CNR

Abstract

In queste pagine tentiamo di fornire alcune informazioni sulla torre libraria della biblioteca centrale del CNR, ubicata all’interno della sede CNR di Roma, in Piazzale Aldo Moro, 7. Qui infatti, in buona parte, vengono ospitate le collezioni storiche e correnti, accessionate dall’ente nel corso della sua ormai centenaria e blasonata storia.

L’edificio

Mentre la parte più antica della sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma risale agli anni 30, la torre libraria data agli anni ’60 ed è suddivisa in 13 piani – 2 sotterranei e 11 in elevazione rispetto al piano stradale – più un locale posto nel vano di accesso alla terrazza panoramica, anch’esso adibito a magazzino librario.

Lo sviluppo lineare complessivo delle sue scaffalature ammonta a circa 15 km, utilizzate, ormai quasi per intero, al fine di conservare il patrimonio bibliografico depositato. Proprio per ragioni di spazio, essa prende il posto di precedenti magazzini, ubicati, come gli uffici del personale addetto, all’interno dell’ala vecchia. La torre è una struttura autoportante e ben visibile dall’esterno a causa delle sue caratteristiche costruttive, che la rendono ben identificabile all’interno del corpo di fabbrica. Essa, infatti, presenta per gli 11 piani, che svettano dal piano stradale, grandi finestre che ne garantiscono l’illuminazione naturale, unitamente a quelle presenti sul lato opposto, prospicenti il cortile interno. Tra le sue dotazioni il magazzino è provvisto di un montacarichi per le operazioni di carico/scarico e movimentazione del materiale, di un sistema meccanico di recapito volumi alla postazione del reference, attualmente in attesa di restauro, e di un impianto di rilevazione fumi e di estinzione incendi a gas.

I materiali custoditi all’interno della torre libraria provengono, oltre che dai canali dell’acquisto e del dono, prevalentemente dal canale del deposito legale – del quale la biblioteca fu espressamente dotata per volere di Guglielmo Marconi. Egli, infatti, vedeva nel nascente Consiglio Nazionale delle Ricerche il luogo perfetto dove scienziati e letteratura scientifica, coesistendo, potessero produrre il vero progresso della nazione. Non a caso, infatti, le prime iniziative editoriali del CNR si sono concentrate da una parte sul settore bibliografico (la celebre Bibliografia italiana), dall’altra su un’attività di censimento di tutti laboratori e centri di ricerca del paese. Si voleva cioè fare il punto della situazione sulla scienza italiana, in modo tale da avere il panorama completo delle potenzialità nel campo della ricerca per adeguatamente disporne.

La collezione storica

Le collezioni ospitate all’interno sono suddivise in due grandi gruppi: da una parte abbiamo la collezione storica che fa data dalle origini dell’ente e che eredita i suoi materiali dal vecchio Centro nazionale di notizie tecniche, la struttura da cui ha preso le mosse negli anni Trenta la Biblioteca centrale. Tale collezione occupa attualmente i piani 12o – 5o ed è organizzata secondo lo schema di classificazione adottato all’epoca dalla Library of Congress di Washington; è dunque suddivisa per materia, accorgimento che consente agli addetti che ne conoscono l’articolazione, di orientarsi tra i piani e gli scaffali, anche in assenza di ausili catalografici.

Gli argomenti disciplinari trattati sono tutti quelli su cui gli Istituti e i Dipartimenti articolano le attività di ricerca dell’Ente. Ma la Biblioteca centrale ha seguito l’evoluzione degli ambiti scientifici di intervento del CNR , per cui a quelli delle origini, essenzialmente e per lo più quelli delle scienze dure e delle scienze della vita come da vecchia articolazione in comitati, si sono via via aggiunti, aumentando nel tempo, anche ambiti riconducibili alle scienze umani e sociali, quali il diritto, l’economia e gli studi storici e archeologici.

Da ultimo è stata anche costituita una sezione dedicata ai volumi di divulgazione scientifica, in coerenza con la volontà dell’Ente di fare della Biblioteca un luogo di incontro e di scambio con tutte le potenziali categorie di utenti.

La crescita degli istituti e degli ambiti di intervento del CNR condusse già alla fine degli anni Settanta ad una situazione di cronica mancanza di spazi, dovuta anche al fatto che il sistema di collocazione adottato necessitava di grandi spazi vuoti per poter di volta in volta inserire i materiali appena acquisiti. La soluzione adottata per affrontare questa criticità rappresentò però una vera e propria cesura nella storia della nostra Biblioteca, dal momento che da allora si inaugurò la cosiddetta collezione moderna, basata su ben altri principi rispetto a quelli adottati in precedenza.

La collezione moderna

Situata tra il 14o e il 12o piano, con sezioni dislocate all’11o e nelle salette del 5o e del 7o piano, dove si sono raccolte in cartelle le pubblicazioni aventi meno di 150 pagine (MISC A, B e C), la collezione moderna è collocata per formato, sicché, a differenza della collezione storica, non viene rispettato alcun principio di suddivisione disciplinare e i materiali, dunque, non necessitano di spazi di separazione tra una materia e l’altra. Ciò ha consentito un più funzionale uso dello spazio rimanente, ricavato attraverso massicci spostamenti di alcune classifiche Library, ritenute particolarmente obsolete o poco consultate (Ingegneria navale, repertori bibliografici e periodici sia italiani, che esteri pre-1945) presso il deposito remoto sito presso l’Area di ricerca di Tor Vergata. In questa nuova configurazione diviene, dunque, necessaria ai fini del reperimento dell’opera l’interfaccia catalografica, che fornisce sia la collocazione dell’opera, sia la sua appartenenza disciplinare attraverso il numero e l’etichetta Dewey.

Completano la sezione moderna del magazzino le collocazioni COLL A, che ospita in modo particolare collane editoriali numerate, CONT A (con la precedente in parte dislocate per motivi di spazio in una sala arredata a compatti all’interno della sede centrale CNR), MAXI A, che ospita materiali di grande formato (saletta del 4. piano), vari fondi donati negli anni alla biblioteca, la collezione cartografica, ospitata nelle due sale di lettura della biblioteca, e la Sala del Centro di Documentazione Europea – CDE, che custodisce materiali acquisiti dall’Ufficio pubblicazioni delle Comunità Europee e che funge appunto da Centro di documentazione per le politiche comunitarie.

CDE, che custodisce materiali acquisiti dall’Ufficio pubblicazioni delle Comunità Europee e che funge da centro di documentazione per le politiche comunitarie.

Negli ultimi anni, a seguito dei moltissimi acquisti di titoli sia monografici, che periodici in formato digitale, il magazzino librario è stato sempre meno gravato da ingombro, ma ciò non ha impedito di ricavare ulteriori spazi, rilocando presso la già citata area di Tor Vergata il complesso dei titoli periodici cartacei posseduti in accesso perpetuo anche in digitale. Il conseguente compattamento degli spazi vuoti lasciati nei vari piani, ha consentito un accettabile guadagno in termini di metri lineari, che alla fine dell’attività, che è ancora in corso, ammonterà a circa 1000 ml., buona parte dei quali già impiegati in questi ultimi anni. Si tenga infatti presente che in media il solo accessionamento del deposito legale italiano richiede almeno oltre cinquanta metri lineari all’anno.

Meritano un accenno finale le collezioni site presso l’area di ricerca di Tor Vergata, che ammontano da sole a circa 10.000 volumi e che fanno riferimento all’attività dei vecchi comitati 08 (scienze storiche, filosofiche e filologiche), 09 (scienze giuridiche e politiche) e 10 (scienze economiche e sociali), ripercorrendone gli interessi scientifici e le direzioni di ricerca.

I cataloghi

A fronte di quasi un secolo di attività gli strumenti catalografici a disposizione degli utenti sono i più vari: i vecchi cataloghi a schede comprendono il catalogo delle monografie a dizionario (che mescola in un’unica sequenza alfabetica autori, titoli e soggetti), l’ufficiale (un vero e proprio antesignano a schede del moderno authority file, non destinato all’utenza), il catalogo dei periodici e il topografico; tutti – eccezion fatta per l’ufficiale – sono a disposizione dell’utenza nel corridoio di accesso alla biblioteca, nell’atrio e nella sala A.

Dagli anni Ottanta la biblioteca si è dotata di un OPAC, che, attraverso una serie di sperimentazioni piuttosto lunghe e complesse, attualmente costituisce uno degli ambienti del Servizio bibliotecario nazionale, denominato Polo delle scienze, disponibile via web all’indirizzo igv.sebina.it. In esso dalla fine del 2017 sono confluite tutte le vecchie schede cartacee in seguito ad una intensa attività di recupero del pregresso.

Da qualche anno la Biblioteca si è anche dotata di un discovery tool (discovery.cnr.it), che consente uno sguardo d’insieme non solo sul posseduto di varie biblioteche della galassia CNR, ma anche su ogni singolo articolo presente sulle piattaforme editoriali sottoscritte centralmente dall’ente.

Conclusioni

Come si vede da questa esposizione, pur assai sintetica, molta strada è stata fatta in termini di acquisizione, gestione, valorizzazione e disseminazione dei materiali posseduti. L’impegno assunto negli ultimi anni mira all’indicizzazione nel discovery di tutti i fondi librari di proprietà del CNR e quindi, alla crescita dei materiali sui quali organizzare sia i servizi normalmente svolti dalle biblioteche, quali prestito, riproduzione, document delivery, ecc., sia tutti quelli di nuova generazione che permettano la migliore gestione, valorizzazione e la sempre più ampia più ampia fruizione del patrimonio bibliografico della Biblioteca Marconi e dell’intero sistema bibliotecario del CNR.

La strada da seguire è quella che porterà all’indicizzazione nel discovery di tutti i fondi librari di proprietà del CNR e, conseguentemente, di aumentare la massa di materiali sui quali proporre i servizi, normalmente svolti dalle biblioteche, quali prestito, riproduzione, document delivery, ecc.

In questa prospettiva il magazzino librario, da cui abbiamo preso le mosse, si configura come un coacervo di informazioni che negli anni con il progresso tecnologico tende sempre di più a smaterializzarsi e a soddisfare con sempre maggiore facilità i bisogni informativi non solo della comunità di studiosi italiana e internazionale, ma anche del Paese intero e di chiunque ne faccia richiesta.

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Il Magazzino librario della Biblioteca centrale del Consiglio nazionale delle ricerche © 2024 by Giovanni De Simone e Luca Tiberi is licensed under CC BY-SA 4.0

Il magazzino librario della Biblioteca centrale del Consiglio nazionale delle ricerche

DOI: 10.69109/NLD2_TL

di Giovanni De Simone, UPPB-CNR

di Luca Tiberi, UPPB-CNR

Abstract

In queste pagine tentiamo di fornire alcune informazioni sulla torre libraria della biblioteca centrale del CNR, ubicata all’interno della sede CNR di Roma, in Piazzale Aldo Moro, 7. Qui infatti, in buona parte, vengono ospitate le collezioni storiche e correnti, accessionate dall’ente nel corso della sua ormai centenaria e blasonata storia.

L’edificio

Mentre la parte più antica della sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma risale agli anni 30, la torre libraria data agli anni ’60 ed è suddivisa in 13 piani – 2 sotterranei e 11 in elevazione rispetto al piano stradale – più un locale posto nel vano di accesso alla terrazza panoramica, anch’esso adibito a magazzino librario.

Lo sviluppo lineare complessivo delle sue scaffalature ammonta a circa 15 km, utilizzate, ormai quasi per intero, al fine di conservare il patrimonio bibliografico depositato. Proprio per ragioni di spazio, essa prende il posto di precedenti magazzini, ubicati, come gli uffici del personale addetto, all’interno dell’ala vecchia. La torre è una struttura autoportante e ben visibile dall’esterno a causa delle sue caratteristiche costruttive, che la rendono ben identificabile all’interno del corpo di fabbrica. Essa, infatti, presenta per gli 11 piani, che svettano dal piano stradale, grandi finestre che ne garantiscono l’illuminazione naturale, unitamente a quelle presenti sul lato opposto, prospicenti il cortile interno. Tra le sue dotazioni il magazzino è provvisto di un montacarichi per le operazioni di carico/scarico e movimentazione del materiale, di un sistema meccanico di recapito volumi alla postazione del reference, attualmente in attesa di restauro, e di un impianto di rilevazione fumi e di estinzione incendi a gas.

I materiali custoditi all’interno della torre libraria provengono, oltre che dai canali dell’acquisto e del dono, prevalentemente dal canale del deposito legale – del quale la biblioteca fu espressamente dotata per volere di Guglielmo Marconi. Egli, infatti, vedeva nel nascente Consiglio Nazionale delle Ricerche il luogo perfetto dove scienziati e letteratura scientifica, coesistendo, potessero produrre il vero progresso della nazione. Non a caso, infatti, le prime iniziative editoriali del CNR si sono concentrate da una parte sul settore bibliografico (la celebre Bibliografia italiana), dall’altra su un’attività di censimento di tutti laboratori e centri di ricerca del paese. Si voleva cioè fare il punto della situazione sulla scienza italiana, in modo tale da avere il panorama completo delle potenzialità nel campo della ricerca per adeguatamente disporne.

La collezione storica

Le collezioni ospitate all’interno sono suddivise in due grandi gruppi: da una parte abbiamo la collezione storica che fa data dalle origini dell’ente e che eredita i suoi materiali dal vecchio Centro nazionale di notizie tecniche, la struttura da cui ha preso le mosse negli anni Trenta la Biblioteca centrale. Tale collezione occupa attualmente i piani 12o – 5o ed è organizzata secondo lo schema di classificazione adottato all’epoca dalla Library of Congress di Washington; è dunque suddivisa per materia, accorgimento che consente agli addetti che ne conoscono l’articolazione, di orientarsi tra i piani e gli scaffali, anche in assenza di ausili catalografici.

Gli argomenti disciplinari trattati sono tutti quelli su cui gli Istituti e i Dipartimenti articolano le attività di ricerca dell’Ente. Ma la Biblioteca centrale ha seguito l’evoluzione degli ambiti scientifici di intervento del CNR , per cui a quelli delle origini, essenzialmente e per lo più quelli delle scienze dure e delle scienze della vita come da vecchia articolazione in comitati, si sono via via aggiunti, aumentando nel tempo, anche ambiti riconducibili alle scienze umani e sociali, quali il diritto, l’economia e gli studi storici e archeologici.

Da ultimo è stata anche costituita una sezione dedicata ai volumi di divulgazione scientifica, in coerenza con la volontà dell’Ente di fare della Biblioteca un luogo di incontro e di scambio con tutte le potenziali categorie di utenti.

La crescita degli istituti e degli ambiti di intervento del CNR condusse già alla fine degli anni Settanta ad una situazione di cronica mancanza di spazi, dovuta anche al fatto che il sistema di collocazione adottato necessitava di grandi spazi vuoti per poter di volta in volta inserire i materiali appena acquisiti. La soluzione adottata per affrontare questa criticità rappresentò però una vera e propria cesura nella storia della nostra Biblioteca, dal momento che da allora si inaugurò la cosiddetta collezione moderna, basata su ben altri principi rispetto a quelli adottati in precedenza.

La collezione moderna

Situata tra il 14o e il 12o piano, con sezioni dislocate all’11o e nelle salette del 5o e del 7o piano, dove si sono raccolte in cartelle le pubblicazioni aventi meno di 150 pagine (MISC A, B e C), la collezione moderna è collocata per formato, sicché, a differenza della collezione storica, non viene rispettato alcun principio di suddivisione disciplinare e i materiali, dunque, non necessitano di spazi di separazione tra una materia e l’altra. Ciò ha consentito un più funzionale uso dello spazio rimanente, ricavato attraverso massicci spostamenti di alcune classifiche Library, ritenute particolarmente obsolete o poco consultate (Ingegneria navale, repertori bibliografici e periodici sia italiani, che esteri pre-1945) presso il deposito remoto sito presso l’Area di ricerca di Tor Vergata. In questa nuova configurazione diviene, dunque, necessaria ai fini del reperimento dell’opera l’interfaccia catalografica, che fornisce sia la collocazione dell’opera, sia la sua appartenenza disciplinare attraverso il numero e l’etichetta Dewey.

Completano la sezione moderna del magazzino le collocazioni COLL A, che ospita in modo particolare collane editoriali numerate, CONT A (con la precedente in parte dislocate per motivi di spazio in una sala arredata a compatti all’interno della sede centrale CNR), MAXI A, che ospita materiali di grande formato (saletta del 4. piano), vari fondi donati negli anni alla biblioteca, la collezione cartografica, ospitata nelle due sale di lettura della biblioteca, e la Sala del Centro di Documentazione Europea – CDE, che custodisce materiali acquisiti dall’Ufficio pubblicazioni delle Comunità Europee e che funge appunto da Centro di documentazione per le politiche comunitarie.

CDE, che custodisce materiali acquisiti dall’Ufficio pubblicazioni delle Comunità Europee e che funge da centro di documentazione per le politiche comunitarie.

Negli ultimi anni, a seguito dei moltissimi acquisti di titoli sia monografici, che periodici in formato digitale, il magazzino librario è stato sempre meno gravato da ingombro, ma ciò non ha impedito di ricavare ulteriori spazi, rilocando presso la già citata area di Tor Vergata il complesso dei titoli periodici cartacei posseduti in accesso perpetuo anche in digitale. Il conseguente compattamento degli spazi vuoti lasciati nei vari piani, ha consentito un accettabile guadagno in termini di metri lineari, che alla fine dell’attività, che è ancora in corso, ammonterà a circa 1000 ml., buona parte dei quali già impiegati in questi ultimi anni. Si tenga infatti presente che in media il solo accessionamento del deposito legale italiano richiede almeno oltre cinquanta metri lineari all’anno.

Meritano un accenno finale le collezioni site presso l’area di ricerca di Tor Vergata, che ammontano da sole a circa 10.000 volumi e che fanno riferimento all’attività dei vecchi comitati 08 (scienze storiche, filosofiche e filologiche), 09 (scienze giuridiche e politiche) e 10 (scienze economiche e sociali), ripercorrendone gli interessi scientifici e le direzioni di ricerca.

I cataloghi

A fronte di quasi un secolo di attività gli strumenti catalografici a disposizione degli utenti sono i più vari: i vecchi cataloghi a schede comprendono il catalogo delle monografie a dizionario (che mescola in un’unica sequenza alfabetica autori, titoli e soggetti), l’ufficiale (un vero e proprio antesignano a schede del moderno authority file, non destinato all’utenza), il catalogo dei periodici e il topografico; tutti – eccezion fatta per l’ufficiale – sono a disposizione dell’utenza nel corridoio di accesso alla biblioteca, nell’atrio e nella sala A.

Dagli anni Ottanta la biblioteca si è dotata di un OPAC, che, attraverso una serie di sperimentazioni piuttosto lunghe e complesse, attualmente costituisce uno degli ambienti del Servizio bibliotecario nazionale, denominato Polo delle scienze, disponibile via web all’indirizzo igv.sebina.it. In esso dalla fine del 2017 sono confluite tutte le vecchie schede cartacee in seguito ad una intensa attività di recupero del pregresso.

Da qualche anno la Biblioteca si è anche dotata di un discovery tool (discovery.cnr.it), che consente uno sguardo d’insieme non solo sul posseduto di varie biblioteche della galassia CNR, ma anche su ogni singolo articolo presente sulle piattaforme editoriali sottoscritte centralmente dall’ente.

Conclusioni

Come si vede da questa esposizione, pur assai sintetica, molta strada è stata fatta in termini di acquisizione, gestione, valorizzazione e disseminazione dei materiali posseduti. L’impegno assunto negli ultimi anni mira all’indicizzazione nel discovery di tutti i fondi librari di proprietà del CNR e quindi, alla crescita dei materiali sui quali organizzare sia i servizi normalmente svolti dalle biblioteche, quali prestito, riproduzione, document delivery, ecc., sia tutti quelli di nuova generazione che permettano la migliore gestione, valorizzazione e la sempre più ampia più ampia fruizione del patrimonio bibliografico della Biblioteca Marconi e dell’intero sistema bibliotecario del CNR.

La strada da seguire è quella che porterà all’indicizzazione nel discovery di tutti i fondi librari di proprietà del CNR e, conseguentemente, di aumentare la massa di materiali sui quali proporre i servizi, normalmente svolti dalle biblioteche, quali prestito, riproduzione, document delivery, ecc.

In questa prospettiva il magazzino librario, da cui abbiamo preso le mosse, si configura come un coacervo di informazioni che negli anni con il progresso tecnologico tende sempre di più a smaterializzarsi e a soddisfare con sempre maggiore facilità i bisogni informativi non solo della comunità di studiosi italiana e internazionale, ma anche del Paese intero e di chiunque ne faccia richiesta.

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