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Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti Brevetti Titolo Dispositivo di rilascio di specie chimiche a controllo ottico. Rif. CNR 10205 Titolare (i): CNR Istituto: IFAC Inventore di riferimento: Paolo Matteini Territori di vigenza: IT, EP Data di priorità: 19/04/2012 Abstract La presente invenzione si riferisce a un dispositivo di rilascio di specie chimiche a controllo ottico, basato sull’eccitazione luminosa di nanoparticelle che sviluppano calore in modo controllato e localizzato, in cui la specie chimica da rilasciare è contenuta in aggregati supramolecolari di molecole anfifiliche, come per esempio strutture di tipo micellare o liposomi. La specie chimica da rilasciare può essere un farmaco o in generale una qualunque sostanza somministrata a scopo terapeutico, diagnostico e/o cosmetico. Le strutture contenenti la specie chimica da rilasciare qui considerate sono di tipo termosensibile, ovvero sono capaci di modificare alcune loro proprietà chimiche e/o strutturali in presenza di una variazione di temperatura, determinando così il rilascio parziale o totale della specie chimica in esse contenuta. Background Sono note diverse soluzioni d’impiego di aggregati supramolecolari di molecole anfifiliche, in particolare strutture micellari e liposomi, usate per contenere e trasportare sostanze chimiche idrofobiche e idrofiliche. è comunque difficoltoso realizzare un esatto posizionamento delle strutture contenenti la specie chimica da rilasciare a livello del target biologico da trattare, siano esse micelle, liposomi o altro. Di conseguenza, la somministrazione della specie chimica risulta scarsamente localizzata e poco controllabile. Tecnologia L'invenzione riguarda un dispositivo, che comprende: 1) una matrice polimerica porosa che permette il passaggio di una specie chimica da rilasciare; 2) una pluralità di particelle nanometriche disperse in detta matrice, atte ad eccitarsi quando investite da un flusso luminoso generando calore; 3) una pluralità di strutture termosensibili (aggregati di molecole anfifiliche), contenenti la specie chimica da rilasciare. Vantaggi e Applicazioni Questo approccio consente una somministrazione localizzata, modulabile e ripetibile, di una specie chimica, sfruttando la termosensibilità delle strutture di molecole anfifiliche usate come contenitore, ma senza che ciò richieda un riscaldamento diretto dell’area di applicazione o comunque una procedura invasiva. Stadio di Sviluppo La tecnica è stata realizzata e testata sperimentalmente in coltura cellulare ed in tessuto biologico animale. I risultati sono stati oggetto di numerosi articoli su riviste ad alto impatto e di comunicati stampa. 28
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