SMART GRID E COMUNITÀ ENERGETICHE PER UN SISTEMA ELETTRICO PIÙ EQUO E SOSTENIBILE

La ricerca sulle smart grid va di pari passo con le prime sperimentazioni sulle comunità energetiche. E i benefici sono anche sociali
 

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La ricerca continua a indagare e le potenzialità delle smart grid. Contemporaneamente, l’evoluzione del quadro normativo consente anche in Italia l’avvio delle prime comunità energetiche. Prende forma quindi la rivoluzione del sistema elettrico: generazione distribuita, sistemi di accumulo, microreti. Il nuovo approfondimento di RES Magazine, la testata edita dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali, parte da due notizie recenti per fare il punto sulla ricerca in ambito smart grid.

 

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La prima notizia di rilevo riguarda l’inaugurazione della prima comunità energetica italiana, a Magliano Alpi, in provincia di Cuneo. Si tratta della prima comunità resa possibile dal parziale recepimento delle nuove direttive europee in materia di rinnovabili e mercato dell’energia. Un’iniziativa oggetto di analisi per capire come poter declinare ed estendere in altre contesti la sperimentazione.

 

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L’altra notizia riguarda il lancio della piattaforma SGIA, un potente motore di ricerca per esplorare lo stato dell’arte della ricerca e delle policy sulle smart grids. L’acronimo sta per Smart Grids Innovation Accelerator ed è il frutto di un progetto RSE svolto nell’ambito di Mission Innovation, con il sostegno del programma della Ricerca di Sistema. “La piattaforma è perfettamente in linea con le finalità di Mission Innovation”, ci spiega Luciano Martini di RSE. “Sono stati fatti progressi importanti nello sviluppo di tecnologie innovative per i sistemi energetici ma gli impatti tangibili sono ancora limitati. Bisogna accelerare sugli investimenti, certo, ma anche sulla condivisione di informazioni e risultati”.

 

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Le due notizie vanno di pari passo. La ricerca sulle smart grid e sulle microgrid è fondamentale per lo sviluppo di comunità energetiche sicure, resilienti ed eque. Ne è un esempio il progetto che vede impegnati a Messina CNR e Fondazione di Comunità. Come spiega l’Ingegner Francesco Sergi del CNR-ITAE, il prototipo di un avanzato sistema di accumulo elettrochimico sarà impiegato nel progetto Capacity, che nasce con l’obiettivo di liberare ampie porzioni del territorio urbano di Messina dalla piaga delle baracche e fornire una soluzione al tema della povertà energetica. Il sistema di accumulo elettrochimico con batterie al litio ferro fosfato verrà implementato in una micro-rete costituita da un nucleo di edifici, costruiti con i massimi requisiti di efficienza e materiali facilmente reperibili nel territorio. Cnr-Itae e Fondazione di Comunità di Messina, “stanno sperimentando nuove forme di comunità energetiche a bassa impronta di carbonio e basate sulla condivisione di un nuovo modello economico-sociale”.

 

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A Portici, Enea sta sviluppando un progetto per una smart grid che alimenti i 4 edifici che costituiscono il suo centro di ricerca. Quasi una cittadella, con al centro un cervello pesantissimo dal punto di vista energetico. Infatti, uno degli stabili ospita Cresco, uno dei 500 supercomputer più performanti al mondo. Ne abbiamo parlato con Maria Valenti, responsabile del Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche di Enea: “Parte essenziale del sistema è il passaggio dall’uso di combustibili fossili per le varie necessità energetiche a un sistema elettrificato. Alimentato da varie fonti rinnovabili. Sostenuto da sistemi di storage. E reso efficiente da processi avanzati di controllo dei consumi, dal teleriscaldamento, da algoritmi che costituiscono un’interfaccia tra reti di produzione e reti di distribuzione”.

 

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